martedì 26 gennaio 2010

I nomadi delle aquile reali

©John Delaney
I NOMADI DELLE AQUILE REALI

Fotografie di John Delaney


SU PALATU

Villanova Monteleone
16 gennaio 2010 - 28 febbraio 2010


[...]La parola Kazakh era già compresa nel dizionario Turco-Arabo del XIII secolo a significare "indipendente", "libero" e "nomade", termini che definiscono perfettamente questo popolo leggendario, talmente noto per la sua fierezza e abilità in battaglia da far sì che lo stesso Gengis Khan si vantasse di avere, nella sua guardia personale, 5000 "cavalieri con le aquile". [...]
I Kazaki catturano le loro aquile da giovani, un solo esemplare per nido e sempre una femmina (più grosse e aggressive dei maschi). [...]
L'aquila rimane con loro circa sette anni e durante questo lasso di tempo l'uomo e l'ucello vivono in simbiosi, uniti da un legame di reciproca dipendenza. [...] Ma non sono solo queste le ragioni del suo fascino, non le uniche che spiegno il legsm con l'uomo. Regina degli uccelli, si vede riconosciuto da tutte le culture una sorta di predominio spirituale: nella mitologia greca e latina l'aquila è l'uccelo sacro a Zeus; le antiche tradizioni degli indiani d'Aerica la identificano con le supreme divinità; è ritenuta simbolo dell'estasi nel cristianesimo primitivo. [...]
La dimensione simbolica dell'aquila avvolge questo popolo infondendo fierezza e nobiltà, caretteristiche che sembrano impressionare, nel senso fotografico del termine, gli scatti di Joh Delaney. [...]
Il fotografo newyorkese non focalizza il suo sguardo sul rituale di caccia [...], si addentra in una dimensione intima, domestica nella maggior parte dei casi, epifanica a tratti. Intrattiniene con i soi ospiti un dalogo visivo, incontra i loro occhi che sembrano fissare ben oltre l'obiettivo, raggiungendo direttamente il fotografo, lo spettatore, noi; uno sguardo che quotidianamente sostiene quello delle aquile. [...] Con la dignità dei grandi cavalieri del passato, i kazaki si confrontano con un mondo smisurato, governato da regole ferree: con questi messaggeri affianco, sembrano sfiorae e sfidare l'infinito. [...]
Le foto in bianco e nero di Delaney cercano di rendere conto di queste regole, forze misteriose che le aquile traghettano nei secoli e di cui questi uomini che le addomesticano sembrano essere pienamente consapevoli, ultima memoria di un intenso legame che l'uomo intratteeva con la natura.

da "Aquile e sciamani" di Sonia Borsato in "I nomadi delle aquile reali"

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