venerdì 26 settembre 2008

TOBIAS KRUSE


La campana delle otto
mostra di TOBIAS KRUSE

27 settembre - 2 novembre


Il periodo dell'esame di maturità rappresenta da un lato un distacco, una spaccatura, e dall'altro il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta. Nella vita, mai più l'insicurezza ed il piacere di affrontare cose nuove saranno così contigui, i sogni ed i desideri vengono messi a confronto con i rapporti sociali e le utopie della realizzazione. La scuola, il primo ambiente in cui prende forma una vita sociale, perde il suo potere e non concede più la sua protezione. Nelle classi le persone si conoscono per anni, ma con il superamento dell'esame di maturità questa unione minaccia di dissolversi. Come trascorrere questo periodo? Come superarlo? Tra il 2006 e il 2007 Tobias Kruse ha accompagnato alla maturità le classi degli ultimi anni del ginnasio Carl von Ossietzky di Berlino Pankow. Teneva le proprie lezioni, andava a casa degli studenti, ha partecipato alla gita di fine anno ed alle feste - finché tutto è svanito. La separazione getta le sue ombre ancora prima di avvenire definitivamente: ritratti di singoli individui e di gruppi, amanti del divertimento serale ma affetti da una malinconia interna - silenziosi e chiusi in loro stessi guardano verso l'obiettivo, concentrano ed allo stesso tempo rivelano l'intensità dell'opera di Kruse. E se la scuola finisce, se si sperimenta una nuova vita, la tristezza si nasconde a fatica dietro al divertimento sfrenato: nella confusione dello schiuma party gli sguardi diventano sfuocati ed imprecisi. La schiuma rappresenta al contempo l'allegria infantile e l'estasi giovanile, i corpi si toccano in un modo tale che l'osservatore ha bisogno di tempo per distinguere gli arti e le parti del corpo in primo piano delle singole persone - una confusione in cui l'individuo sembra perdersi. Anche quando le fotografie mostrano il lato teatrale delle attitudini giovanili, la fragilità, la timidezza e la vulnerabilità degli adolescenti vengono alla luce. Tanto più questi momenti di sensibilità e malinconia sbiadiscono, tanto più le immagini diventano uno specchio dei ricordi giovanili ed un riflesso della nostra società.Allo stesso tempo "The Parting" contraddice l'immagine di una gioventù priva di emozioni ed affine alla violenza: qui la gioventù sembra molto più vicina alla realtà e fatta in modo tale che anche i malinconici ci apparterrebbero volentieri. Le immagini mostrano quindi soprattutto una gioventù tra mito e realtà o, in altre parole, come una gioventù tenta di adattarsi alle rappresentazioni sociali della gioventù stessa. Perché proprio nell'"Essere giovani" si manifestano non solo un gruppo sociale, ma anche i suoi desideri, i suoi sogni, come superficie di proiezione collettiva. Dalle fotografie emerge chiaramente come gli adolescenti che entrano nel periodo della pubertà costituiscano un soggetto particolarmente difficile dinanzi all'obiettivo, perché l'autenticità di un individuo, la cui impostazione sociale e caratteriale è in totale sconvolgimento, deve assolutamente emergere. Le presunte immagini "vere" documentano l'incapacità di rivelarsi autenticamente dinanzi alla macchina fotografica e di accettare cliché di ruolo. Allo stesso tempo la fotografia costruisce e produce una precisa immagine della "gioventù", un'immagine inconsistente come la domanda "Che cos'è l''essere giovani' e come viene trasmesso questo concetto dal punto di vista medianico?". Le tonalità intermedie, ricche di sfumature, delle fotografie di Tobias Kruse mettono in luce entrambe le cose: un punto di vista giornalistico ed immagini messe in scena attraverso una sorta di meta-autenticità a diversi livelli - riflesso medianico e sociale.



curator C/O Berlin
Foto: Tobias Kruse

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