sabato 2 agosto 2008


Paese d’ombre





Sono isole fortunate,
sono terre che non hanno luogo,
dove il Re vive aspettando.
Ma, se vi andiamo destando,
tace la voce, e solo c'è il mare.
Fernando Pessoa




Ci sono luoghi favoriti dalla sorte dove la natura ancora parla con gli uomini.
Anzi, si esprime negli uomini, segnandone corpo e carattere.
Sono posti lontani da ogni luogo, terre improbabili come solo un’isola sa essere, impronta di terra in mezzo al blu del mare, circondata da barriere invisibili, protetta da un ritmo scandito in modo differente da quello che ci si potrebbe aspettare. E quando, per destino o per scelta, in quest’isola si approda, si deve imparare un nuovo codice comportamentale, reinventare cadenze, soffermarsi sul significato delle parole e dei gesti.
Si deve imparare a guardare e ad ascoltare, di nuovo.
(…) Delle volte, per vedere davvero è necessario concedersi una nuova arrendevolezza e accettare che altri guardino per noi e che raccontino, con i loro occhi, forme e figure che, da soli, non si riesce a cogliere. In un paese d’ombre occorre affidarsi alla fotografia che, discreta intrusa, può rendere conto di un topografia segreta e sbugiardare le vie principali prediligendo percorsi sconosciuti. E molto, molto lontano da strade note si sono infatti incamminati i quattro fotografi presentati in questa mostra, ridefinendo le forme di una terra misteriosa in un percorso che ha il sapore agrodolce di un viaggio di iniziazione….
Sonia Borsato


Foto: Massimo Mastrorillo

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